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Stufa a pellet o termosifoni: la guida definitiva per un inverno al caldo senza svuotare il portafoglio.

Stufa a pellet o termosifoni: costi, consumi e verità nascoste

L’inverno si avvicina e con lui l’inevitabile domanda che affligge le famiglie italiane: come possiamo riscaldare la nostra casa in modo efficiente senza ricevere una bolletta da capogiro? La discussione si concentra spesso su due grandi protagonisti del riscaldamento domestico. Da un lato, i tradizionali e affidabili termosifoni alimentati a gas metano; dall’altro, la sempre più popolare stufa a pellet, vista come un’alternativa moderna e potenzialmente più economica. Ma è davvero così? La scelta tra stufa a pellet o termosifoni non è banale e dipende da una moltitudine di fattori: il costo del combustibile, l’investimento iniziale, la manutenzione e, non da meno, le nostre abitudini quotidiane. Questo articolo nasce per fare chiarezza, analizzando punto per punto ogni aspetto, per guidarti verso una decisione consapevole che possa garantirti comfort e un reale risparmio economico.

Stufa a pellet e termosifoni a gas: il confronto diretto

Prima di addentrarci nei dettagli, mettiamo a confronto le due soluzioni in una tabella riassuntiva. Questo ci darà una visione d’insieme chiara e immediata delle principali differenze.

CaratteristicaStufa a pellet (idro)Termosifoni (caldaia a gas)
Costo combustibileGeneralmente inferiore al gas, ma soggetto a volatilitàSuperiore al pellet, ma con prezzo più stabile e regolato
Investimento inizialePiù elevato (acquisto stufa, canna fumaria)Inferiore (se l’impianto è già presente)
ManutenzioneOrdinaria (pulizia giornaliera/settimanale) e straordinaria (annuale obbligatoria)Controllo annuale obbligatorio della caldaia
Praticità d’usoRichiede carico del pellet e stoccaggio dei sacchiMassima praticità, completamente automatizzato
Impatto ambientaleConsiderato fonte rinnovabile (biomassa), ma produce polveri sottiliFonte fossile, produce CO2
Incentivi stataliSpesso accessibili (es. Conto termico, Ecobonus)Limitati e legati alla sostituzione con modelli più efficienti

Analisi dei costi: quanto si risparmia davvero con il pellet?

Parliamoci chiaro: la motivazione principale che spinge a valutare una stufa a pellet è il risparmio. Ma questo risparmio è reale e, soprattutto, per tutti? Analizziamo i numeri.

Il prezzo del pellet contro quello del gas

Il nodo centrale della questione è il costo della materia prima.

  • Pellet: il suo prezzo ha subito forti oscillazioni negli ultimi anni. Dopo i picchi del 2022, nel 2024 e nelle previsioni per il 2025, il costo si è stabilizzato su cifre più accessibili. Indicativamente, un sacco da 15 kg di pellet di buona qualità (certificato ENplus A1) costa oggi tra i 5 e i 7 euro. Il potere calorifico è di circa 5 kWh/kg.
  • Gas metano: il suo costo al metro cubo (Smc) è definito dal mercato e aggiornato dall’autorità di settore. Attualmente, il prezzo può variare significativamente, ma per un calcolo di massima possiamo considerare un costo medio che, al netto di tutto, si aggira intorno a 1,00-1,20 €/Smc. Il potere calorifico è di circa 9,5-10 kWh/Smc.

Il verdetto sul combustibile? A parità di calore prodotto, il pellet risulta quasi sempre più economico del gas metano. Tuttavia, la sua volatilità di prezzo richiede attenzione: fare scorta nei mesi estivi è una strategia che molti adottano per bloccare un prezzo vantaggioso.

Consumo di una stufa a pellet collegata ai termosifoni

Una stufa a pellet “idro” (o termostufa) è progettata per scaldare l’acqua che poi circola nell’impianto dei termosifoni. Il suo consumo dipende da molti fattori: la potenza della stufa, l’isolamento della casa, la temperatura esterna e quella desiderata in casa.

In media, una stufa a pellet idro di media potenza, per riscaldare un’abitazione di circa 100 mq, consuma da 1 a 2,5 kg di pellet all’ora. Questo si traduce in un costo orario che può variare, a seconda del prezzo del pellet, da circa 0,35 € a 1,15 € all’ora di funzionamento alla massima potenza.

Quanto dura un sacco di pellet e stima di consumo per un inverno

Una domanda che tutti si pongono è: “ma un sacco da 15 kg, quanto mi dura?“. Se la stufa lavora per 6-8 ore al giorno a un regime medio (consumando circa 1,5 kg/ora), un sacco da 15 kg può durare da un giorno e mezzo a due giorni.

Per stimare il consumo invernale, prendiamo sempre l’esempio di una casa da 100 mq in una zona climatica media del centro-nord Italia. Il consumo può variare dai 100 ai 150 sacchi di pellet a stagione, che corrispondono a circa 1500-2250 kg. In termini economici, significa una spesa per il combustibile che può andare dai 600 ai 1.500 euro all’anno, a seconda del prezzo di acquisto. Un risparmio potenziale notevole rispetto a una spesa per il gas che, per lo stesso periodo, potrebbe facilmente superare i 2.000 euro.

Quando conviene la stufa a pellet? I casi pratici

Il risparmio sul combustibile è allettante, ma non è l’unico fattore. La stufa a pellet non è per tutti. Conviene davvero quando:

  • Si vive in una zona non raggiunta dal metano: in questo caso, l’alternativa è spesso il GPL o il gasolio, molto più costosi. Qui il pellet vince a mani basse.
  • Si ha spazio per lo stoccaggio: servono almeno un paio di metri quadrati in un luogo asciutto (garage, cantina) per immagazzinare i sacchi di pellet per l’inverno.
  • Si ha tempo per la manutenzione: la stufa a pellet richiede una pulizia quasi quotidiana del braciere e del cassetto cenere. Un’operazione semplice, di pochi minuti, ma che va fatta. Non è un sistema “accendi e dimentica” come la caldaia a gas.
  • Si vuole sfruttare gli incentivi fiscali: l’acquisto di una stufa a pellet ad alta efficienza energetica rientra spesso negli incentivi come l’Ecobonus o il Conto Termico, che possono abbattere notevolmente il costo di installazione.

L’errore più comune? Sottovalutare l’impegno richiesto. Caricare sacchi da 15 kg e pulire la cenere sono attività che richiedono un minimo di sforzo fisico e costanza.

Consigli pratici e come risparmiare con la tua stufa a pellet

Se hai già una stufa a pellet o stai per acquistarne una, ecco alcuni consigli basati sull’esperienza per massimizzare il risparmio:

  1. Acquista pellet di qualità: scegli sempre pellet certificato ENplus A1. Costa leggermente di più, ma garantisce una resa calorica superiore, meno residui e una vita più lunga per la tua stufa.
  2. Manutenzione regolare: non saltare mai la pulizia annuale fatta da un tecnico specializzato. Una stufa pulita e ben tarata consuma meno e funziona meglio.
  3. Imposta la temperatura corretta: ogni grado in più in casa aumenta i consumi del 6-7%. Usa un termostato intelligente per programmare accensione e spegnimento in base alle tue reali necessità.
  4. Isolamento è la parola chiave: la migliore fonte di risparmio è non disperdere il calore. Investire in infissi, cappotto termico o isolamento del tetto riduce drasticamente il fabbisogno energetico, a prescindere da come lo produci.

Il futuro del riscaldamento: previsioni e alternative

Guardando avanti, è lecito chiedersi cosa ci riserva il futuro.

Quanto costerà il pellet nel 2025?

Fare previsioni esatte è impossibile. Tuttavia, il mercato del pellet sembra essersi stabilizzato dopo le turbolenze passate. Gli analisti prevedono per il 2025 un prezzo stabile o in leggero calo, grazie a una maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento e a un aumento della produzione europea.

Difficilmente torneremo ai prezzi stracciati di molti anni fa, ma neanche ai picchi folli del 2022. La chiave resta monitorare il mercato e acquistare nei periodi di bassa stagione.

Cosa mettere al posto della stufa a pellet?

La stufa a pellet non è l’unica alternativa al gas. Le pompe di calore abbinate a un impianto fotovoltaico rappresentano oggi la soluzione più efficiente ed ecologica sul lungo periodo, eliminando completamente la dipendenza dai combustibili (siano essi fossili o biomasse).

Sebbene l’investimento iniziale sia molto più alto, l’azzeramento quasi totale del costo per il riscaldamento le rende un’opzione da considerare seriamente, come spiegato anche da associazioni di consumatori come Altroconsumo.

Conclusione

Allora, alla fine, è meglio la stufa a pellet o i termosifoni? La risposta, come avrai capito, è: dipende. Se cerchi il massimo risparmio sul costo del combustibile, sei disposto a un investimento iniziale più alto e non ti spaventa la gestione manuale (carico e pulizia), la stufa a pellet idro è una soluzione eccellente.

Se invece la tua priorità assoluta è la comodità, la praticità e un sistema completamente automatizzato, i classici termosifoni alimentati da una moderna caldaia a condensazione a gas restano una scelta validissima, seppur tendenzialmente più costosa nell’uso quotidiano.

La scelta finale tra stufa a pellet o termosifoni deve basarsi su un’attenta analisi del tuo stile di vita, della tua abitazione e della tua disponibilità a un piccolo impegno in cambio di un grande risparmio.

Autore: Presi Giuseppe, Esperto di energie rinnovabili e sistemi di riscaldamento.

Data di aggiornamento: 13 settembre 2025.

Fonti utilizzate: Dati ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), AIEL (Associazione italiana energie agroforestali), analisi di mercato del settore energetico.

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