Ti sei mai chiesto cosa sia il root Android e perché tutti ne parlano? Se sì, sei nel posto giusto! Immagina di avere un telefono che funziona bene, ma che ti lascia sempre con quella sensazione di “c’è qualcosa in più che potrei fare”. Ecco, il root è proprio quella chiave che ti permette di aprire tutte quelle porte nascoste nel tuo dispositivo. È come se potessi sbloccare un livello segreto del tuo gioco preferito.
Ora, so cosa stai pensando… “Ma è sicuro? E cosa succede se qualcosa va storto?” Tranquillo, non è necessario essere degli esperti di tecnologia per capire di cosa si tratta, e ti prometto che ti spiegherò tutto con calma. Nel corso di questa guida, parlerò di come fare il root in modo semplice e, soprattutto, sicuro, e ti aiuterò a capire se è davvero la scelta giusta per te. Diciamocelo, a volte il tuo smartphone sembra avere dei limiti che ti fanno venire voglia di “romperli” un po’, no?
Quindi, se sei curioso di sapere come ottenere il massimo dal tuo dispositivo Android, senza paura di fare danni, continua a leggere. Con qualche passo e qualche consiglio pratico, il root potrebbe rivelarsi l’opportunità che stavi cercando. Partiamo!
Cos’è il root su Android e a cosa serve?
Allora, cominciamo con il dire che il root su Android è, in effetti, una delle operazioni più potenti che puoi fare sul tuo dispositivo. Se immagini il tuo telefono come una casa, il root è un po’ come ottenere la chiave per tutte le stanze. Potresti trovarci dentro cose che normalmente non potresti vedere o toccare. In altre parole, il root ti consente di sbloccare l’accesso alle parti più profonde del sistema operativo Android, dandoti il controllo completo sul dispositivo.
Una volta effettuato il root, il tuo telefono non è più limitato da alcune restrizioni imposte dal produttore. Questo ti permette di modificare praticamente ogni aspetto del sistema, dalle piccole cose come le icone delle app, fino a modifiche più avanzate come la gestione della memoria, della CPU e della batteria. Puoi anche eliminare bloatware, quelle fastidiose app preinstallate che non puoi rimuovere facilmente senza il root.
E se hai un po’ di esperienza, puoi addirittura sostituire il sistema operativo con una versione personalizzata di Android, come le ROM (Read-Only Memory) personalizzate, che ti permettono di ottenere nuove funzionalità e performance migliori. Un esempio di ROM popolare è LineageOS, che offre un’esperienza Android più pulita e aggiornata (puoi trovare più informazioni su LineageOS qui).
Detto così sembra che il root ti dia un superpotere, e in effetti lo fa, ma ti lascia anche una grande responsabilità. Non è per tutti, e ci sono dei rischi. Devi essere consapevole che se fai una mossa sbagliata, potresti rovinare il telefono o perderne la garanzia. Quindi, se hai deciso di intraprendere questa strada, informati bene e sii prudente.
È sicuro fare il root del mio dispositivo Android?
Quando si parla di root, la domanda che più o meno tutti si pongono è: è sicuro? La risposta breve è: dipende da come lo fai. Immagina di voler fare una riparazione al tuo computer. Se sei esperto, probabilmente ti verrà facile e sicuro. Ma se non lo sei, rischi di fare danni. Lo stesso vale per il root.
Il processo di rooting in sé non è pericoloso se seguido correttamente, ma il vero rischio sta nel non sapere cosa stai facendo. Se sbagli a fare una modifica o installi app non verificate, potresti mettere in pericolo la sicurezza del tuo dispositivo. Alcune applicazioni di terze parti richiedono il root per funzionare, ma non tutte sono affidabili. Inoltre, senza la protezione adeguata, il tuo smartphone potrebbe diventare vulnerabile a malware e attacchi esterni. Quindi, se non sei sicuro di quello che stai facendo, è sempre meglio evitare e seguire guide dettagliate da fonti attendibili.
Un altro consiglio pratico, che dovresti seguire assolutamente, è fare sempre un backup completo dei dati prima di fare il root. Se qualcosa va storto, potrai sempre ripristinare tutto e non rischierai di perdere foto, messaggi o documenti importanti. Per farlo, puoi usare strumenti come Google Drive o Samsung Smart Switch (per i dispositivi Samsung), che ti permettono di salvare facilmente i tuoi dati sul cloud o su un computer. E se non hai mai fatto un backup, ecco un link che ti spiega come fare una copia dei dati su Android questo tutorial.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del rooting?
Facciamo un po’ il punto della situazione. Il root ti offre una miriade di vantaggi, ma, come ogni superpotere, può avere anche delle conseguenze negative.
Vantaggi del rooting:
- Controllo totale: Questo è probabilmente il motivo principale per cui la gente fa il root. Una volta rootato il tuo telefono, hai il pieno controllo del sistema. Puoi cambiare la velocità della CPU, ottimizzare la batteria, aggiungere funzioni che non ci sono e persino cambiare l’interfaccia del telefono con temi personalizzati. Se ti piace sperimentare e voler avere il massimo dal tuo dispositivo, il root è una carta vincente.
- Rimuovere bloatware: Chi non ha mai odiato quelle app preinstallate che non si possono disinstallare? Facebook, Instagram, app bancarie, o altre applicazioni che non usi mai ma che occupano spazio prezioso. Con il root, puoi liberarti di queste app, liberando memoria e risorse del sistema.
- Accesso alle funzioni avanzate: Ci sono app avanzate che richiedono permessi di root per funzionare al massimo. Ad esempio, applicazioni per la gestione della batteria come Greenify o per il monitoraggio delle performance del dispositivo come CPU-Z ti consentono di ottimizzare il tuo dispositivo Android in modo più profondo. Alcuni software di backup e recupero dei dati, inoltre, funzionano solo su dispositivi rootati.
- Aggiornamenti personalizzati: Una delle ragioni per cui molte persone fanno il root è per avere l’ultima versione di Android. I produttori di telefoni, infatti, non rilasciano sempre gli aggiornamenti più recenti. Con il root, puoi installare una ROM personalizzata come LineageOS, che ti garantisce una versione Android aggiornata, anche se il produttore non supporta più il tuo dispositivo.
Svantaggi del rooting:
- Rischio di brick: Ok, ammettiamolo, questo è il rischio più grande. Se qualcosa va storto durante il processo di root, il tuo telefono potrebbe diventare inutilizzabile. È quello che si chiama “brick” (come un mattone, insomma). Fortunatamente, se hai un po’ di esperienza o se segui una guida dettagliata, i rischi di brick sono ridotti al minimo.
- Problemi di sicurezza: Dopo aver fatto il root, il tuo dispositivo è più vulnerabile agli attacchi. I permessi di root aprono una porta a eventuali minacce esterne, e senza una protezione adeguata, il telefono potrebbe essere più facile da attaccare. Alcuni malware sfruttano proprio il root per danneggiare il sistema.
- Garanzia annullata: Se hai ancora una garanzia sul tuo telefono, il rooting la invalida nella maggior parte dei casi. I produttori non sono felici di sapere che hai modificato il software del dispositivo. Ma, se proprio vuoi evitare problemi, puoi sempre fare un “unroot” e ripristinare il telefono alle condizioni di fabbrica, ma non sempre è una soluzione perfetta.
- Aggiornamenti automatici disabilitati: Una volta rootato il tuo dispositivo, gli aggiornamenti ufficiali potrebbero smettere di arrivare. Il root può interferire con il sistema di aggiornamento automatico, costringendoti ad aggiornare manualmente o a cercare versioni personalizzate dei nuovi firmware.
Come fare il root Android con Magisk
Magisk è uno degli strumenti più popolari e versatili per fare il root dei dispositivi Android. A differenza di altri metodi di rooting, Magisk consente di ottenere l’accesso di root senza modificare permanentemente la partizione di sistema del dispositivo. In altre parole, ti permette di eseguire il root del telefono senza che il sistema operativo rilevi modifiche, un vantaggio fondamentale per la sicurezza e la possibilità di ricevere aggiornamenti ufficiali.
Magisk è noto anche per la sua capacità di mantenere il dispositivo in “SafetyNet”, il sistema di sicurezza che Google utilizza per rilevare il rooting e altre modifiche al dispositivo. Quindi, se vuoi goderti i benefici del root senza compromettere l’accesso alle app che rilevano il root, come quelle bancarie o di streaming, Magisk è una delle scelte migliori.
Ecco una guida dettagliata su come fare il root Android con Magisk:
1. Preparazione
Prima di iniziare il processo di root, è fondamentale fare un backup completo dei tuoi dati. Questo passaggio è essenziale: non importa quanto tu sia sicuro del processo, è sempre possibile che qualcosa vada storto. Per esempio, potresti dover ripristinare il telefono con una versione precedente del sistema operativo, e quindi perdere tutte le informazioni.
Cosa fare per il backup:
- Google Drive: Puoi utilizzare Google Drive per eseguire un backup automatico delle tue foto, contatti, app e altri dati. Per farlo, vai su Impostazioni > Sistema > Backup e attiva l’opzione.
- TWRP: Se hai già installato TWRP (una recovery personalizzata), puoi fare un backup completo del sistema chiamato Nandroid backup. Questo ti permetterà di ripristinare esattamente lo stato del tuo dispositivo, inclusi i dati e le impostazioni, se qualcosa va storto. Per maggiori dettagli su come usare TWRP, visita il sito ufficiale di TWRP.
2. Come sbloccare il bootloader Android
Sbloccare il bootloader è un passaggio essenziale per chi desidera fare il root del proprio dispositivo Android o installare una recovery personalizzata. Ma, cos’è esattamente il bootloader e perché è così importante? Il bootloader è un software fondamentale che viene caricato prima del sistema operativo quando accendi il telefono.
È responsabile di avviare il sistema operativo e determinare come il dispositivo interagirà con il sistema. Senza sbloccare il bootloader, il dispositivo rimarrà bloccato e non potrai installare ROM personalizzate, fare il root o modificare in alcun modo il sistema.
Un avvertimento importante: Sbloccare il bootloader cancellerà tutti i dati dal dispositivo. Quindi, prima di procedere con questo passaggio, è fondamentale fare un backup completo dei tuoi dati. Puoi usare Google Drive o un’app come Titanium Backup per fare un backup completo di tutte le tue informazioni, applicazioni e impostazioni.
Perché è necessario sbloccare il bootloader
Quando acquisti uno smartphone, il bootloader è normalmente bloccato per motivi di sicurezza. Questo impedisce agli utenti di modificare il sistema operativo, proteggendo il dispositivo da eventuali errori che potrebbero danneggiarlo o compromettere la sua sicurezza. Se desideri personalizzare il sistema operativo, eseguire il root o installare una recovery personalizzata come TWRP (che è un ambiente di recupero avanzato per Android), il bootloader deve essere sbloccato.
Una volta che il bootloader è sbloccato, avrai il controllo completo sul dispositivo, e sarai in grado di:
- Installare ROM personalizzate: Modificare completamente il sistema operativo.
- Eseguire il root: Accedere a permessi di amministratore.
- Modificare file di sistema: Rimuovere app preinstallate (bloatware) e ottimizzare il dispositivo.
Come sbloccare il bootloader: Passo dopo passo
Sbloccare il bootloader richiede l’uso di strumenti come ADB (Android Debug Bridge) e Fastboot. Qui ti spiego in dettaglio i passaggi da seguire per sbloccare il bootloader del tuo dispositivo Android.
1. Abilitare la modalità sviluppatore
Il primo passo per sbloccare il bootloader è abilitare la modalità sviluppatore sul tuo dispositivo. Questo ti permetterà di accedere alle opzioni avanzate necessarie per sbloccare il bootloader. Ecco come fare:
- Vai su Impostazioni > Info sul telefono.
- Trova la voce Numero build e toccala ripetutamente (di solito 7 volte) finché non appare un messaggio che ti informa che la modalità sviluppatore è stata attivata.
- A questo punto, vedrai una nuova voce chiamata Opzioni sviluppatore nelle impostazioni.
2. Abilitare il “Sblocco OEM”
Nelle Opzioni sviluppatore, troverai l’opzione Sblocco OEM. Questo è un parametro che consente di sbloccare il bootloader del dispositivo. Segui questi passaggi:
- Vai su Impostazioni > Sistema > Opzioni sviluppatore.
- Attiva l’opzione Sblocco OEM.
- Una volta attivata, questa impostazione ti permetterà di procedere con il sblocco del bootloader.
Nota: Alcuni dispositivi potrebbero richiedere anche l’attivazione di altre opzioni, come Debug USB. Se lo desideri, attiva anche quest’ultima opzione, che consente di collegare il dispositivo al PC e interagire con esso tramite ADB.
3. Collegare il dispositivo al PC e avviare il terminale
Ora che hai abilitato il Sblocco OEM, puoi procedere con il collegamento del dispositivo al tuo PC. Per fare ciò, dovrai usare il comando ADB per interagire con il tuo dispositivo. Ecco come fare:
- Scarica e installa ADB e Fastboot: Se non li hai già installati, scarica il pacchetto ADB e Fastboot sul tuo PC. Puoi trovare le istruzioni e il pacchetto da questa pagina.
- Collega il dispositivo al PC: Usa un cavo USB per collegare il dispositivo Android al PC.
- Avvia il terminale (Prompt dei comandi): A questo punto, dovrai aprire una finestra di Prompt dei comandi (Windows) o Terminale (Linux/macOS) sul tuo PC.
- Verifica la connessione: Digita il comando seguente per assicurarti che il PC riconosca correttamente il dispositivo:
adb devices
Se tutto è andato bene, vedrai un numero di serie del dispositivo elencato.
4. Sbloccare il bootloader con il comando Fastboot
Il passo successivo è usare Fastboot per sbloccare il bootloader. Una volta che il dispositivo è riconosciuto da ADB, procedi con i seguenti passaggi:
- Riavvia il dispositivo in modalità Fastboot: Digita il seguente comando per riavviare il dispositivo in modalità Fastboot:
adb reboot bootloader
- Sbloccare il bootloader: Una volta che il dispositivo è in modalità Fastboot, puoi eseguire il comando per sbloccare il bootloader:
fastboot oem unlock
In alcuni dispositivi più recenti, potrebbe essere necessario usare un comando diverso, come:
fastboot flashing unlock
- Conferma lo sblocco: Dopo aver eseguito il comando, ti verrà chiesto di confermare lo sblocco sul dispositivo. Usa il volume per navigare tra le opzioni e seleziona “Sì”.
Importante: Il dispositivo si resetterà e tutte le informazioni sul telefono verranno cancellate. Assicurati di aver fatto un backup prima di procedere.
5. Riavviare il dispositivo
Una volta che il bootloader è stato sbloccato, puoi riavviare il dispositivo. Digita il comando seguente:
fastboot reboot
Il telefono si riavvierà, e ora il bootloader è ufficialmente sbloccato.
Cosa succede dopo aver sbloccato il bootloader?
Una volta che hai sbloccato il bootloader, il tuo dispositivo è pronto per fare il root, installare una recovery personalizzata come TWRP o installare ROM personalizzate, come LineageOS, che ti permettono di ottimizzare e personalizzare ulteriormente il sistema operativo.
Attenzione: I rischi dello sblocco del bootloader
Anche se lo sblocco del bootloader è essenziale per personalizzare il dispositivo, ci sono alcuni rischi che devi considerare:
- Annullamento della garanzia: In molti casi, sbloccare il bootloader invalida la garanzia del dispositivo. Se il tuo dispositivo è ancora coperto dalla garanzia, considera se vale la pena procedere.
- Sicurezza: Un dispositivo con il bootloader sbloccato è più vulnerabile a malintenzionati. Se un’app maligna dovesse ottenere l’accesso al bootloader, potrebbe compromettere l’intero dispositivo.
- Perdita di dati: Poiché lo sblocco del bootloader cancella tutti i dati, è fondamentale fare un backup completo prima di procedere.
3. Installare Magisk
Una volta sbloccato il bootloader, il passo successivo per ottenere il root sul tuo dispositivo Android è scaricare e installare Magisk. Magisk è uno degli strumenti più utilizzati e affidabili per fare il root dei dispositivi Android, ed è particolarmente popolare perché permette di ottenere il root senza compromettere la sicurezza del sistema operativo. Questo è possibile grazie al fatto che Magisk non modifica la partizione di sistema del dispositivo, ma piuttosto si integra con il sistema tramite una tecnica chiamata “magisk systemless root”, che rende il processo più sicuro e invisibile rispetto ad altri metodi.
Dove scaricare Magisk
La prima cosa che devi fare è scaricare l’ultima versione di Magisk. Puoi trovarla facilmente sul sito ufficiale del progetto Magisk, che si trova su GitHub. Vai su questa pagina GitHub per scaricare il file Magisk.zip più recente. Assicurati sempre di scaricare il file direttamente dalla fonte ufficiale, in quanto versioni non ufficiali potrebbero contenere modifiche o software dannosi.
Una volta scaricato il file Magisk.zip, sei pronto per il passo successivo: l’installazione.
Avviare la recovery TWRP
TWRP (Team Win Recovery Project) è una recovery personalizzata che ti permette di installare Magisk sul tuo dispositivo Android. Se non hai ancora installato TWRP sul tuo dispositivo, dovrai farlo prima di proseguire. TWRP è un ambiente di recupero avanzato che offre una serie di funzionalità, come l’installazione di file ZIP (come Magisk), la possibilità di fare backup completi del sistema e di ripristinarli, e molto altro.
Per installare TWRP, vai al sito ufficiale di TWRP e trova la guida specifica per il tuo dispositivo. Una volta installata la recovery TWRP, avvia il dispositivo in modalità recovery. Questo di solito comporta spegnere il dispositivo e poi premere contemporaneamente il tasto Volume Giù e il tasto Accensione. Ogni dispositivo potrebbe avere una combinazione diversa di tasti, quindi verifica sempre le istruzioni specifiche per il tuo modello.
Installare Magisk tramite TWRP
Ora che sei in modalità recovery TWRP, è il momento di installare Magisk. Segui questi passaggi:
- Collega il dispositivo al PC: Utilizza il cavo USB per collegare il tuo dispositivo Android al PC. Questo ti permetterà di trasferire facilmente il file Magisk.zip nel dispositivo, se non l’hai già fatto.
- Trasferisci il file Magisk.zip: Se non lo hai già fatto, trasferisci il file Magisk.zip nella memoria interna del tuo dispositivo.
- Accedi a TWRP: Se sei in modalità recovery, vedrai il menu di TWRP. Seleziona l’opzione Install (Installa), quindi naviga fino al file Magisk.zip che hai trasferito nel dispositivo.
- Installa il file Magisk.zip: Seleziona il file Magisk.zip e scorri per avviare il processo di installazione. L’installazione dovrebbe richiedere solo pochi secondi. TWRP ti mostrerà un messaggio di conferma una volta completata.
- Riavvia il dispositivo: Al termine dell’installazione, torna al menu principale di TWRP e seleziona Reboot System (Riavvia sistema). Il dispositivo si riavvierà automaticamente con Magisk installato.
Fare il root con Magisk
Una delle caratteristiche più vantaggiose di Magisk è che, a differenza di altri metodi di rooting, non modifica permanentemente la partizione di sistema. In altre parole, puoi facilmente rimuovere il root in futuro se lo desideri, senza compromettere il funzionamento del tuo dispositivo. Questo è un grande vantaggio rispetto ad altri metodi di rooting, che alterano direttamente la partizione di sistema e possono essere difficili da ripristinare.
Cosa succede quando riavvii il dispositivo:
- Root attivo: Dopo il riavvio, se tutto è andato correttamente, dovresti vedere l’app Magisk Manager nel menu delle applicazioni. Questa app ti permette di gestire i permessi di root, installare moduli Magisk (per aggiungere funzionalità extra al sistema) e fare altre modifiche avanzate.
Se Magisk Manager non è presente, non preoccuparti. Puoi scaricarlo separatamente dal Google Play Store o da altre fonti sicure. In alternativa, puoi anche installarlo direttamente tramite il file APK scaricato dal sito ufficiale di Magisk.
- Verifica il root: Una volta che l’app Magisk Manager è installata, aprila e controlla se il tuo dispositivo è correttamente rootato. Magisk Manager ti mostrerà una notifica che conferma lo stato del root, se tutto è andato per il verso giusto.
Magisk Manager: Cosa può fare?
Una volta che hai installato Magisk, puoi utilizzare l’app Magisk Manager per diverse funzioni utili:
- Gestire i permessi di root: Puoi concedere o revocare i permessi di root alle singole app. Questo ti permette di decidere quali applicazioni possono accedere ai privilegi di root.
- Installa moduli Magisk: Magisk ti consente di installare moduli che aggiungono funzionalità avanzate al sistema operativo. Ad esempio, puoi usare moduli per migliorare le prestazioni del dispositivo, aggiungere nuovi temi o personalizzare il sistema in vari modi. Puoi esplorare i moduli direttamente all’interno di Magisk Manager.
- Gestire gli aggiornamenti: Magisk Manager ti avvisa automaticamente quando una nuova versione di Magisk è disponibile. Puoi aggiornare il software direttamente dall’app per mantenere il dispositivo sempre aggiornato con le ultime funzionalità e correzioni di bug.
- Nascondere il root: Una delle funzionalità più utili di Magisk è la possibilità di “nascondere” il root. Alcune app, come quelle bancarie o di streaming, potrebbero non funzionare su dispositivi rootati. Magisk ti permette di “nascondere” il root da queste app, consentendo di utilizzarle normalmente.
Vantaggi di Magisk rispetto ad altri metodi di rooting
- Sistema rootless: Come già accennato, Magisk non modifica la partizione di sistema, ma si integra tramite una tecnica chiamata “systemless root”. Questo significa che il sistema operativo percepisce il dispositivo come non modificato, il che è ideale per la compatibilità con applicazioni che non funzionano su dispositivi rootati.
- Magisk Hide: La funzionalità Magisk Hide ti permette di nascondere il root da alcune app specifiche, garantendo la possibilità di utilizzare anche quelle che normalmente bloccano l’uso di dispositivi rootati (come Netflix o alcune app bancarie).
- Moduli Magisk: Magisk offre la possibilità di installare moduli che possono estendere le capacità del dispositivo. Questi moduli possono essere scaricati e gestiti facilmente tramite l’app Magisk Manager.
- Aggiornamenti OTA: A differenza di altri metodi di rooting, Magisk ti consente di ricevere gli aggiornamenti Over-The-Air (OTA) senza problemi. Puoi installare gli aggiornamenti direttamente dal sistema operativo senza perdere il root.
Problemi comuni e soluzioni
- Magisk Manager non si installa: Se non riesci a installare Magisk Manager, prova a scaricare il file APK dal sito GitHub di Magisk e installarlo manualmente.
- App che non funzionano dopo il root: Se alcune app non funzionano correttamente dopo aver effettuato il root, prova a usare Magisk Hide per nascondere il root da quelle app.
- Problemi con gli aggiornamenti: Se hai problemi con gli aggiornamenti del sistema operativo, considera di ripristinare temporaneamente la partizione di sistema e aggiornare il dispositivo prima di riapplicare il root.
5. Verifica il root
Per essere sicuro che il root sia avvenuto con successo, puoi utilizzare Magisk Manager. Magisk Manager ti consentirà di gestire facilmente i permessi di root e di installare moduli che migliorano la personalizzazione del dispositivo.
In Magisk Manager, troverai un’opzione per verificare lo stato del root. Se tutto è andato per il verso giusto, vedrai una notifica che conferma che il tuo dispositivo è correttamente rootato.
Inoltre, se desideri verificare se il tuo dispositivo è stato correttamente rootato tramite un’app di terze parti, puoi scaricare un’app come Root Checker da Google Play, che ti dirà se il root è attivo o meno.
Buon rooting!
Come posso eseguire il root su Android senza PC?
La maggior parte delle persone pensa che per fare il root su Android sia necessario collegare il dispositivo a un PC, ma in realtà, puoi farlo direttamente dal tuo smartphone. Questo è possibile grazie a delle app apposite, che ti permettono di eseguire il root senza bisogno di alcun computer. Due delle app più popolari in questo campo sono KingRoot e Framaroot, entrambe facili da usare e abbastanza veloci nel processo.
KingRoot è un’app che ti permette di ottenere i permessi di root su una vasta gamma di dispositivi Android, anche quelli che potrebbero sembrare difficili da sbloccare. Funziona in modo abbastanza semplice: una volta installata, l’app esegue una serie di operazioni in background e, dopo pochi minuti, ti avvisa che il root è stato completato. Puoi scaricarla dal sito ufficiale di KingRoot o trovare altre fonti di download online. Tuttavia, è bene sapere che KingRoot può non funzionare su tutti i dispositivi o versioni di Android, quindi potrebbe essere necessario un altro strumento.
Framaroot, d’altra parte, è un’altra applicazione che ti consente di eseguire il root con un semplice clic. Una volta scaricata e installata, basta selezionare il tipo di exploit e avviare il processo. Puoi trovare Framaroot su questa pagina GitHub, anche se tieni presente che l’app non è stata aggiornata da un po’ e potrebbe non funzionare su dispositivi più recenti o versioni di Android più moderne.
Detto ciò, è importante sottolineare che il metodo tramite app è generalmente considerato più rischioso rispetto al rooting tramite PC. Le app come KingRoot e Framaroot funzionano su base automatica, e se qualcosa dovesse andare storto, non c’è molto che tu possa fare per recuperare il dispositivo, tranne magari un ripristino delle impostazioni di fabbrica (cosa che ti cancellerà tutti i dati). Se preferisci una via più sicura, il rooting tramite PC ti offre maggiore controllo e precisione, oltre a permetterti di installare software più affidabili e personalizzati. Inoltre, se non hai un PC a disposizione, il rooting tramite app è sicuramente una valida alternativa per procedere velocemente.
Qual è la differenza tra Magisk e SuperSU per il rooting?
Quando si parla di root su Android, due dei nomi più noti sono Magisk e SuperSU. Entrambi sono strumenti usati per ottenere i permessi di root e gestire i privilegi di superutente, ma hanno caratteristiche diverse che li rendono più adatti a esigenze specifiche.
SuperSU è stato uno degli strumenti di root più usati per anni. È un’app che ti permette di gestire facilmente i permessi di root sul tuo dispositivo. Una volta che hai fatto il root del telefono, SuperSU ti permette di accettare o rifiutare le richieste di permessi root per ogni app che lo richiede. È un programma che ha fatto la storia del rooting Android ed è molto popolare tra gli utenti più esperti. SuperSU offre anche la possibilità di disinstallare il root in caso di necessità (per esempio, se devi portare il telefono in assistenza per la garanzia).
Magisk, d’altra parte, è una soluzione più moderna e versatile. È diventato il preferito della comunità del rooting Android grazie a una serie di vantaggi che lo rendono più flessibile rispetto a SuperSU. Una delle caratteristiche più apprezzate di Magisk è la sua capacità di nascondere il root. Questo significa che puoi eseguire il root del tuo dispositivo e nascondere la presenza del root ad alcune app che non lo accettano, come le app bancarie o Netflix, che normalmente potrebbero rifiutarsi di funzionare su un dispositivo rootato. Questa funzione è particolarmente utile se non vuoi rinunciare al root, ma vuoi continuare a utilizzare app che non supportano questa modifica.
Inoltre, Magisk è noto per essere meno invasivo nel sistema, il che significa che è più facile da gestire e, se necessario, puoi disinstallarlo facilmente senza danneggiare il sistema operativo del dispositivo.
In sintesi:
- SuperSU è più tradizionale, offre un controllo completo sui permessi root, ma ha meno funzionalità avanzate rispetto a Magisk.
- Magisk è più moderno e versatile, ti consente di nascondere il root, è meno invasivo e ha un supporto migliore per l’installazione di moduli aggiuntivi che possono estendere le funzionalità del dispositivo.
Se stai cercando la soluzione più potente e sicura, Magisk è la scelta consigliata. Se invece sei un utente che ha sempre usato SuperSU e si trova a suo agio con quella, puoi continuare a utilizzarlo, anche se potresti voler dare una chance a Magisk per la sua maggiore flessibilità e sicurezza.
Fare il root invalida la garanzia del mio smartphone?
Sì, purtroppo è vero: fare il root su un dispositivo Android in genere invalida la garanzia. La ragione principale dietro questa politica è che, una volta che modifichi il sistema operativo del telefono, stai potenzialmente introducendo dei rischi che potrebbero danneggiare il dispositivo. I produttori, giustamente, non vogliono essere responsabili per danni che potrebbero derivare da modifiche non autorizzate.
Ma non tutto è perduto! Se hai appena fatto il root e hai bisogno di far riparare il tuo smartphone, c’è una buona notizia: è possibile rimuovere il root e ripristinare il dispositivo alle impostazioni di fabbrica, riportandolo nella sua condizione originale, come se non avessi mai fatto alcuna modifica. Questo processo si chiama unroot, ed è piuttosto semplice da fare, anche se non sempre è una garanzia che il produttore non scopra che il tuo dispositivo è stato rootato in passato.
Se hai usato Magisk, ad esempio, puoi facilmente disinstallare Magisk tramite l’app stessa. Dopo aver fatto l’unroot, puoi anche ripristinare il telefono alle impostazioni di fabbrica, il che ti darà una buona possibilità di “nascondere” eventuali tracce del root. Ma attenzione, alcuni produttori potrebbero comunque rilevare il root, specialmente se il dispositivo è stato danneggiato dal processo di rooting.
Inoltre, se hai usato SuperSU, puoi eseguire un’operazione simile. Una volta avviato l’app, troverai l’opzione per “unroot”, che rimuoverà i permessi di root. Tuttavia, se hai utilizzato un altro strumento di root, potrebbe essere necessario fare affidamento su altre tecniche per rimuovere il root, come ad esempio l’installazione di una nuova ROM o l’utilizzo di strumenti di ripristino come Odin per dispositivi Samsung.
Tuttavia, una cosa è certa: anche se riesci a rimuovere il root, alcuni produttori potrebbero comunque rifiutarsi di riparare il dispositivo, soprattutto se sospettano che tu abbia tentato di fare modifiche pericolose al sistema operativo. Quindi, se il tuo smartphone è ancora coperto da garanzia, valuta bene se fare il root è davvero la decisione giusta in quel momento.
Cosa succede se qualcosa va storto durante il rooting?
Il rischio maggiore quando fai il root di un dispositivo Android è quello di finire con un telefono “brickato”, ovvero un dispositivo che non si accende più o che non funziona correttamente. Questo è il rischio più grande, e può verificarsi se non segui correttamente tutte le istruzioni, se utilizzi uno strumento di root non compatibile con il tuo modello di telefono, o se qualcosa interferisce durante il processo.
Quando il telefono diventa un “brick”, in pratica si trasforma in un “mattone”, cioè un dispositivo che non si avvia più, non risponde ai comandi, e diventa inutilizzabile. In alcuni casi, il telefono può essere “soft brick” (cioè ancora avviabile, ma non funziona correttamente), o “hard brick”, che è il caso più grave, dove il telefono non si accende nemmeno.
Cosa puoi fare per evitare che questo accada?
- Segui sempre una guida dettagliata e aggiornata: La cosa più importante quando esegui il root è essere informato. Le guide passo-passo sono fondamentali per assicurarti che ogni passaggio venga eseguito correttamente. Assicurati di scegliere una guida scritta da una fonte affidabile, come XDA Developers o Android Central, che offrono tutorial chiari e aggiornati.
- Controlla la compatibilità del tuo dispositivo: Non tutti i dispositivi sono uguali, e alcuni modelli potrebbero non essere facili da rootare. Verifica sempre che il metodo di root che stai per usare sia compatibile con il tuo dispositivo specifico. Puoi trovare una lista di dispositivi supportati per strumenti di root popolari come Magisk e SuperSU nei rispettivi forum o guide ufficiali.
- Fai un backup completo dei tuoi dati: Prima di iniziare qualsiasi tipo di rooting, fai un backup completo dei tuoi dati. Puoi utilizzare Google Drive, Samsung Smart Switch o anche app di backup come Titanium Backup (richiede il root). Se qualcosa va storto, puoi sempre ripristinare i tuoi dati.
- Cerca tutorial video: Se hai paura di sbagliare, cerca video tutorial su YouTube che ti mostrino visivamente ogni fase del processo. A volte è più facile capire cosa fare se vedi qualcuno che esegue il root su un dispositivo simile al tuo.
Anche se il rischio di brick esiste, non è così comune se si seguono le istruzioni correttamente e si usano strumenti affidabili. Se, però, ti capita di trovare il tuo telefono bloccato (soft o hard brick), esistono soluzioni. Ad esempio, potresti provare a flashtare il firmware originale del tuo dispositivo (utilizzando strumenti come Odin per Samsung o Fastboot per altri dispositivi), ma queste operazioni richiedono una certa esperienza.
Posso rimuovere il root dal mio dispositivo Android?
Assolutamente sì! Se dopo aver fatto il root cambi idea, oppure desideri riportare il telefono nella sua condizione originale (magari per motivi di garanzia o per correggere eventuali problemi), puoi rimuovere il root in modo relativamente semplice. Questo processo è chiamato unroot.
- Magisk: Se hai usato Magisk per fare il root, puoi semplicemente disinstallarlo. Magisk offre una funzione di unroot che rimuove il root senza compromettere la funzionalità del sistema operativo. Dopo aver rimosso Magisk, puoi anche eseguire un ripristino delle impostazioni di fabbrica per tornare completamente allo stato originale.
- SuperSU: Se hai usato SuperSU, il processo di unroot è altrettanto semplice. L’app SuperSU ha una funzione integrata per rimuovere il root. Inoltre, puoi eseguire un ripristino completo delle impostazioni di fabbrica per assicurarti che tutte le tracce del root vengano cancellate.
- Ripristino delle impostazioni di fabbrica: Un’altra opzione per rimuovere il root è fare un ripristino completo delle impostazioni di fabbrica del dispositivo. Questo cancellerà tutte le tue app, i dati e le modifiche, riportando il telefono allo stato in cui era appena uscito dalla fabbrica. Puoi farlo dalle impostazioni del telefono, andando su Impostazioni > Sistema > Ripristina.
Attenzione, però: se durante il processo di rooting hai danneggiato il sistema operativo, potresti dover eseguire un’operazione più avanzata, come flashtare il firmware originale del dispositivo, cosa che richiede un po’ di esperienza e l’uso di strumenti come Odin per dispositivi Samsung o Fastboot per altri modelli Android.
In conclusione, rimuovere il root è possibile, ma non sempre perfetto al 100%. Se non hai modificato il sistema operativo in modo profondo, rimuovere il root dovrebbe riportare il dispositivo al suo stato originale senza troppi problemi.
Riassunto
Il root Android ti dà accesso completo al sistema del tuo dispositivo, permettendoti di modificarlo e personalizzarlo. Tuttavia, comporta dei rischi: può invalidare la garanzia, annullare gli aggiornamenti ufficiali e compromettere la sicurezza se non eseguito correttamente. Puoi farlo direttamente dal telefono o tramite PC, e scegliere tra diversi strumenti come Magisk o SuperSU. Se qualcosa va storto, rischi di “brickare” il telefono, ma in molti casi è possibile rimuovere il root.
FAQ
1. Cos’è il root Android? Il root Android è il processo che ti permette di ottenere i permessi di amministratore sul tuo dispositivo, sbloccando funzionalità avanzate.
2. Il rooting è sicuro? Il rooting può comportare rischi per la sicurezza, ma se eseguito correttamente e con attenzione, è abbastanza sicuro.
3. Posso fare il root senza un PC? Sì, esistono app che ti permettono di fare il root direttamente dal telefono, anche senza collegarlo a un computer.
4. Fare il root invalida la garanzia? Sì, fare il root generalmente invalida la garanzia del dispositivo.
5. Cosa succede se qualcosa va storto durante il rooting? Se il processo va storto, il tuo telefono potrebbe diventare inutilizzabile. È chiamato “brick”.
6. Come posso rimuovere il root? Puoi rimuovere il root facendo un unroot tramite l’app utilizzata o ripristinando le impostazioni di fabbrica.
7. Cosa sono Magisk e SuperSU? Magisk e SuperSU sono strumenti che ti permettono di fare il root e gestire i permessi del tuo dispositivo.
8. Quali sono i vantaggi del root? Il root ti consente di personalizzare il dispositivo, rimuovere bloatware e installare ROM personalizzate.
9. Quali sono gli svantaggi del root? I principali svantaggi sono il rischio di danneggiare il dispositivo, la perdita della garanzia e la difficoltà nel ricevere aggiornamenti ufficiali.
10. Posso fare il root su qualsiasi dispositivo Android? Non tutti i dispositivi Android sono facili da rootare. Alcuni modelli potrebbero essere più difficili da sbloccare.
Conclusione
Insomma, fare il root Android è come entrare in un mondo di possibilità per il tuo smartphone. Ti permette di fare cose che normalmente non potresti fare, ma ti mette anche davanti a dei rischi. Come ogni cosa nella vita, ci vuole un po’ di coraggio, ma anche un po’ di preparazione. Se decidi di farlo, ricordati di agire con cautela, seguire le istruzioni e, soprattutto, fare il backup dei tuoi dati. E se qualcosa va storto… non preoccuparti troppo, c’è sempre una soluzione.
Fai una scelta informata, esplora il mondo del root, ma fallo con consapevolezza. Buon rooting!